Il fenomeno migranti e la loro accoglienza viene gestito dalle Prefetture, senza consultare i Comuni. Sono loro che decidono la distribuzione sul territorio delle persone da accogliere e la loro collocazione.

E’ la Prefettura che che dà l’ok ai contratti di locazione per l’ospitalità di migranti con i privati che rendono disponibili le loro proprietà. I Comuni non vengono coinvolti.

I Comuni della Provincia di Lecco, già un paio d’anni fa, volendo invece poter far sentire la propria voce ed essere parte attiva nel processo, si sono accordati ed hanno sottoscritto un documento con il quale hanno dichiarato la disponibilità ad accogliere i migranti in numero non superiore al 3 / 4 per mille abitanti, (quota peraltro indicata nel recentissimo decreto ministeriale a firma del ministro Minniti) per pensare ad una migliore gestione del fenomeno e relativa inclusione sociale delle persone ospitate.

Il Comune di Lomagna, per poter essere ancor meglio soggetto attivo nella questione e non subire passivamente le eventuali scelte “superiori” ha presentato l’adesione allo SPRAR.
Il sindaco Fumagalli sottoscrivendo il documento SPRAR ha voluto impegnarsi attivamente nella gestione dell’accoglienza dichiarando la disponibilità a dare una mano in questa fase di emergenza umanitaria nel rispetto di condizioni “possibili” in paese.

In questo quadro si sono svolte le azioni di questi giorni. Il Sindaco è venuto a conoscenza che dei privati avevano dato la loro disponibilità a sottoscrivere un contratto d’affitto con la Prefettura di Lecco. Essendo uno stabile di grandi dimensioni avrebbe potuto ospitare 15/20 persone affidate ad una cooperativa che avrebbe presidiato la casa giorno e notte. La villa è in via Statale , al confine del territorio di Lomagna.

Il sindaco ha ritenuto di coinvolgere gli abitanti del rione, muovendosi come sempre nell’ottica dell’attenzione ai cittadini, sensibile al fatto che si stesse prefigurando una presenza numericamente importante per una zona piccola e chiusa, con poche abitazioni, periferica rispetto al paese.
I proprietari dell’immobile avevano da subito affermato che avrebbero affittato la casa alla Prefettura solo nel caso di accettazione del progetto di massima da parte dei residenti.

Il sindaco, prima del colloquio con i cittadini, ha convocato tutti i componenti del Consiglio Comunale (maggioranza e opposizione) per metterli al corrente della proposta in atto e per invitarli ad affrontare insieme il problema.

In un’ora più tarda l’incontro (non assemblea aperta, prevista in una fase successiva) con gli abitanti del rione invitati con lettera nominativa, al quale erano presenti i proprietari, i rappresentanti della cooperativa Aeris e del Consorzio Consolida, oltre alla sola giunta comunale.
I residenti di via Diaz e Statale hanno presentato la loro contrarietà al progetto facendo presente le limitate dimensioni del rione, l’esiguo numero di abitazioni e di abitanti, non adatti a loro dire ad un percorso di inclusione e integrazione anche pur momentanea, sottolineando le criticità.

I proprietari ne hanno preso atto.
Il sindaco e la giunta, stigmatizzando i toni sopra le righe utilizzati da alcuni che non hanno capito che quell’incontro era stato pensato con attenzione a loro, ringraziano i cittadini per la partecipazione, in particolare coloro che hanno dato il proprio contributo costruttivo alla riflessione e ancora una volta, evidenziano in senso negativo il comportamento assunto dalla minoranza consigliare che nei giorni precedenti all’incontro ha fomentato rabbia, paure, reazioni irrazionali su dati assolutamente non veri, tradendo il ruolo istituzionale a cui è chiamata.

L’Amministrazione Comunale
Comune di Lomagna